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Benjamin Franklin e la magia dell’interesse composto: una lezione che vale ancora oggi

    In Svizzera parliamo spesso di previdenza, risparmio e investimenti. Il sistema dei tre pilastri ci accompagna dalla prima esperienza lavorativa fino alla pensione, ma non sempre ci rendiamo conto di quanto il tempo sia il miglior alleato per chi vuole costruire sicurezza finanziaria. E questa non è solo teoria: ce lo dimostra una storia vera, firmata niente meno che da Benjamin Franklin, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti e, a quanto pare, anche un grande maestro di finanza personale.

    Nel 1790, Franklin decise di fare un regalo speciale alle città di Boston e Philadelphia. Mise da parte 1.000 sterline, circa 4.400 dollari dell’epoca, destinandole a un fondo che però non poteva essere semplicemente speso. Doveva essere investito e utilizzato per aiutare i giovani artigiani ad avviare le loro attività, concedendo piccoli prestiti.

    Ma Franklin andò oltre. Immaginò un meccanismo in due fasi da 100 anni ciascuna. Per i primi cento anni, i prestiti ai giovani sarebbero stati l’unica destinazione dei soldi. Passato un secolo, una parte del fondo sarebbe stata usata per finanziare opere pubbliche e il resto avrebbe continuato a fruttare per altri cento anni.

    Così fu. Quando nel 1990 il termine dei 200 anni si concluse, il capitale iniziale era cresciuto fino a circa 6,5 milioni di dollari, diventando una risorsa concreta per progetti educativi e culturali.

    Cosa ci insegna questa storia? Che non serve partire con cifre enormi per ottenere risultati importanti. Serve tempo. Serve metodo. Serve fiducia nella crescita lenta ma costante dell’interesse composto.

    E se questo valeva più di due secoli fa, immagina quanto sia vero oggi, in un sistema come quello svizzero, dove la previdenza e gli investimenti fanno la differenza tra una pensione dignitosa e una problematica.

    La vera domanda allora è: tu stai già sfruttando il potere dell’interesse composto nella tua strategia previdenziale?



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